Sono giunto alla conclusione che comprare giochi ad Alma equivalga a comprare un gratta-e-(non)-vinci, dove per vittoria si intende il divertimento. Va bene così, anzi, probabilmente si tratta di un risparmio non indifferente, conosco bambini che hanno montagne di giochi, più ne hanno e più ne chiedono, per noi non è così e di certo non perché siamo genitori rigidi. Il fatto è che Alma, come tutti i bambini della sua età ha un tempo di attenzione relativamente basso, si insomma, le piace cambiare molto velocemente. Noi adulti diciamo che si annoiano, ma non credo sia il termine giusto, diciamo piuttosto che hanno voglia di sperimentare e spesso e volentieri hanno idee estremamente diverse da quelle che noi vorremmo o semplicemente ci aspetteremmo. Negli ultimi anni sono tornati alla ribalta giochi in legno, i lego (anche nelle versioni per i più piccoli), non se ne sono mai andati, sono poi nati giochi “intelligenti”, pensati per favorire la creatività (immaginarium o città del sole), che si sono affiancati a giochi più o meno plasticosi ed elettronici, ma la verità è che i bambini hanno idee tutto loro in fatto di giochi. L’ interessa di Alma è a giorni alterni, un modo simpatico per dire che ogni giorno le piace fare qualcosa di diverso, un giorno i puzzle, un giorno i lego, un giorno il castello di legno (quello della foto, molto bello), un giorno il carrello della spesa e via dicendo ma certi giorni, i suoi giochi sono dei cd, delle bottiglie di plastica, delle chiavi e tanti altri oggetti di uso comune (per noi). È proprio in questi casi che emerge la vera natura del gioco per i bambini, quello che per noi adulti è un gioco per i più piccoli è una cosa estremamente seria, come è giusto e sacrosanto che sia, il “gioco” dei bambini è una cosa dannatamente seria! Quello che io chiamo gioco, per Alma è esplorazione, ricerca, curiosità e se un giorno decide di giocare per due ore con la cucina di plastica piuttosto che con il gioco di legno è un suo diritto. il mio dovere invece credo sia quello di osservarla, di giocare con lei, eventualmente di proporre delle alternative. Ovviamente ci sono oggetti da evitare: “Giocare con il portafogli di papà non è una buona idea, soprattutto con la carta d’ identità gioia di papà”, ma è bene non dimenticare mai che per lei si tratta solo di esplorazione. In esterna questo cosa è, se possibile, elevata alla potenza, uno può comprare tutti i giochi possibili e immaginabili ma alla fine della fiera “loro” giocano con quello che trovano, legnetti, fiorellini, foglie, senza tanti ricami. Ecco perché per il compleanno di Alma siamo stati abbastanza categorici con amici e parenti, “Se non sapete cosa regalare… non regalate niente o al limite dei vestiti”. Non per cattiveria ma perché noi guardiamo Alma, giochiamo con lei, di giochi crediamo ne abbia a sufficienza e la sua voglia di esplorare la fa giocare anche con quello che per noi gioco non è, credo si chiami apprendimento… P.s.: La carta d’ identità del papà strappata invece non saprei proprio come definirla!