No scherzi a parte, la missione Apollo 13 non c’ entra nulla ne tantomeno l’ esplorazione spaziale. Però noi abbiamo un problema, un problema con un nome, Alma ed un cognome, Scappa.
Il fatto è che per Alma ormai il modo migliore per ingannare il tempo quando siamo all’ aperto è scappare via. Per lei è un gioco, per noi un po’ meno. “È una fase…” dirà qualcuno, si certo che è una fase, ma che dura più o meno da quando Alma ha mosso i primi passi, lo scorso anno, per dirne una, ricordo perfettamente quando in spiaggia, dopo aver giocato brevemente con secchiello e paletta, ad un certo punto si alzava e se ne andava per i fatti suoi, senza neanche guardarsi troppo alle spalle. Io la seguivo a pochi passi e pronto ad intervenire ma Lei tirava dritto per la sua strada. Ad un certo punto intervenivo e la riportavo all’ ovile, senza neanche riprenderla più di tanto, semplicemente spiegandole che sarebbe meglio andare con mamma o papà, ma lei dopo un po’ ripeteva l’ operazione da capo.
“Passerà…” Mi sono sempre detto e invece no, anzi, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno. Con la bella stagione si passa ancora più tempo all’ aperto e le occasioni di “fuga” sono maggiori. Per Alma quello della fuga è un gioco, lo fa ridendo, ci guarda con la coda dell’ occhio, si mette a ridere e scappa via. Ho provato anche anche a lasciarla fare, a darle fiducia ma niente da fare, lei se ne va dove è impossibile da vedere, ecco perché parlo di problema, un conto è una bambina che scappa per farsi acciuffare, un conto è giocare a nascondino e un conto è aspettare il momento adatto per darsela a gambe sghignazzando, tipo a Plaza Mayor gremita di gente a Madrid.
Domenica scorsa c’ è stata una festa nel parco sotto casa, abiamo invitato alcuni amici, erano presenti anche Chiara e Marta, due figlie coetanee (tre anni), di altrettanti amici, la situazione era molto simpatica e rilassata, noi tutti all’ interno di un parco e le bambine a giocare e correre nel verde, ideale perché bastava alzare lo sguardo per seguire le proprie figlie, questo ovviamente valeva per i nostri amici, per quanto ci riguarda invece, abbiamo passato buona parte del pomeriggio a rincorrere Alma e a riportarla a distanza di sicurezza, che poi è “dove la si può vedere”.
“Bisogno di attenzione!” Dirà l’ esperto di turno, certamente, tanto più che sia io che Simona ormai siamo come Superman e Clark Kent, quando c’ è uno… puoi esser certo che l’ altra/o sta correndo dietro ad Alma, non siamo infatti genitori che si siedono al tavolo e… “Vai a giocare con le tue amiche cara vai”, anche perché Alma con le amiche ci gioca per cinque minuti, dopodiché, prende e se ne va.
Tengo a puntualizzare che quello della fuga non è un gioco che fa sempre, se siamo in un parco con poche persone o in situazioni relativamente tranquille non prende minimamente in considerazione la cosa, no, quello della fuga è una pratica che si riserva per quando c’ è un potenziale pericolo, nel parco sotto casa infatti ci sono anche i vialetti e molti bambini più grandi passano con biciclette di varie dimensioni, fare i gradini da sola mi pare un po’ prematuro per una bambina di ventotto mesi, anche perché poi, se colta da paura (come già successo), si pianta dov’ è (gonfiabili, gradini, rampa…) e tocca andare a recuperarla, giusto per dire che per scappare aspetta che ci siano determinate circostanze, quelle più pericolose appunto!
Già perché alla fine della fiera è proprio di pericolo che si tratta e hai voglia a dire che siamo apprensivi, non credo o almeno non più del lecito. Ma veniamo ai fatti, nudi e crudi, ieri, tardo pomeriggio, stavamo rientrando tutti e quattro dal parco, quando ad un certo punto Alma prende, sorriso monellifero e scappa verso il parcheggio a lisca di pesce (vuoto) che termina in strada, strada privata ok, strada coi dossi e va bene ma pur sempre strada! Con uno scatto felino l’ ho presa al volo prima che finisse in strada, mentre rideva oltretutto, le conseguenze del suo gesto sono state: una sgridata da parte della mamma e una sculacciata da parte del papà (non si dovrebbe, ma come ho già detto qualche tempo fa, la pazienza in questo senso è finita e quella residua preferisco spenderla in argomenti frivoli che non abbiano a che fare con la sicurezza), con annessa ramanzina e spiegazione del pericolo corso. In serata è passata a trovarci la nonna e saputo dell’ episodio è scoppiata a piangere… Si, diciamo che in fatto di sensi di colpa mia madre è sempre stata in prima linea…
Non so, diciamo che questa pratica di Alma sta diventando un problema, anche perché se ci sono io ok (cioè, ok mica tanto ma in qualche modo si fa), se c’ è mia madre (settantadue primavere), già è più complicato e se ci sono Simona e Sole, non è che mia moglie può piantare la super-nana dove capita per correre dietro all’ Altra. Spero solo che questa fase passi presto, anche se, come già detto, questo “gioco” dura ormai da troppo tempo e ogni settimana si arricchisce di nuove “performace” di cui noi faremmo tranquillamente a meno!
Io sto andando a comprare il guinzaglio…
il guinzaglio è proprio quello che ci vuole……………….e mi raccomando
molto corto…………………….