Sono giorni di grandi cambiamenti questi, piccole grandi conquiste che vanno a formare il bagaglio delle esperienze di Alma, in questa fase sono tornati al centro della sua attenzione i giochi e si comincia ad intravedere una certa distinzione fra quello che è il gioco vero e proprio e l’ oggetto d’ uso comune che può essere usato come un gioco all’ occorrenza, mi spiego meglio, il cicciobello è un bambolotto, è un giocattolo e come tale viene recepito ed usato, la lavastoviglie non è un gioco ma può rivelarsi molto utile, in queste sere quando svuotiamo l’ elettrodomestico in questione ci avvaliamo della preziosa collaborazione di Alma, ovviamente quando la carichiamo facciamo attenzione a non mettere nulla di pericoloso o pesante nella parte esterna, niente coltelli e possibilmente i suoi piattini di plastica colorata, ed ecco che lei prende i cucchiaini uno ad uno e ce li passa, noi ringraziamo, li appoggiamo sul piano per poi metterli a posto, dobbiamo fare così perché la ragazza è molto veloce e noi non vogliamo distrarci troppo, poi è il turno dei piattini, sempre grazie ogni volta (teniamo molto a questa cosa, come possono imparare altrimenti a dire grazie se non sentono mai questa parola?), poi si mette a posto, quando invece si devono caricare e le stoviglie sporche o bagnate la distraiamo un po’ ma alla fine facciamo premere a lei il pulsante dell’ accensione, magari con un piccolo aiuto, così poi scatta l’ applauso con sua grande soddisfazione. Ho notato in particolar modo che proprio il gesto del dare e ricevere sta caratterizzando questo momento del suo apprendimento, il dare e il ricevere, spesso infatti il gioco o l’ attività sta semplicemente nel porgermi determinate cose e poi nel riceverle e qui però scatta anche l’ inghippo, perché ok le posate, ok i piattini infrangibili ma è pur vero che la casa, e non solo quella, è piena di oggetti non esattamente fatti per una bambina di un anno, telefoni, telecomandi e tecnologie varie rischiano di fare una brutta fine, etichette pezzi di fogli, chiavi, occhiali, foglie e altro ancora che si trova in casa o al parco non sono ideali e andrebbero quindi tolti ma proprio qui sta il difficile, una cosa no perché sporca, un altra no perché pericolosa, un’ altra ancora no perché è delicata, e dopo un po’ mi rendo conto io stesso che è seccante dire sempre di no, d’ altro canto i giochi interessano fino ad un certo punto, che fare quindi? Pazienza, tanta pazienza e una vagonata di spiegazioni sempre a portata di mano.
Ciao, Sofia mi aiuta anche a risciacquare i piatti, si mette sulla sua pedana e vuole usare la spugna,
Ti lascio immaginare…….
Ciao Simone
Credo sia utile oltre che divertente, mescolare il gioco con piccole faccende domestiche e poi in fin dei conti qualunque attività svolta in condivisione rafforza l’ unione.
Ciao