Emilio è un ragazzo… di 55 anni e probabilmente si potrebbe scrivere un libro riguardo il suo essere padre, si perché Emilio ha 3 figli ma da 3 donne diverse, in 3 differenti matrimoni. Marco, 27 anni, Luca 17 e Sofia, 6, con la madre di quest’ ultima è sposato da tre anni. Tre figli, tre storie, un padre.
-Riuscite mai a vedervi tutti insieme? Com’ è il tuo fine settimana?
-Non è facile, anzi, solitamente è più semplice il rapporto one-to-one ma ad esempio nell’ ultimo anno, con la scusa che Luca gioca a calcio, riusciamo a vederci tutti insieme, in pratica io passo a prendere Marco e poi andiamo a vedere Luca giocare a calcio, qualche volta riesco a coinvolgere anche Sofia ma ripeto, va anche detto che i ragazzi cominciano a essere grandi e ad avere una vita loro, amicizie loro, impegni diversi, a volte vengono loro da noi a cena, anche perchè abbiamo deciso di comune accordo di evitare le scadenze fisse in rispetto delle esigenze, rimane il fatto che è abbastanza complicato sopratutto da quando è arrivata Sofia, diciamo che con Lei si è alzata l’ asticella anche se negli ultimi anni la situazione ne ha giovato, Sofia è diventata piano piano la sorellina, amata e coccolata dai suoi fratelli maggiori, molto maggiori.
-Com’ è il rapporto padre figli, a livello scolastico, quando questi hanno età cosi differenti? Quali le differenze confrontando le tre esperienze?
-In effetti con Sofia è la prima volta che riesco a vivere la quotidianità fino all’ età scolastica, con Marco e Luca in effetti mi sono separato relativamente presto e non ho potuto assaporare quest’ esperienza, in pratica per me è una situazione completamente nuova, anche se molto gratificante.
-Le separazioni hanno lasciato strascichi nel rapporto con i figli?
-Le separazioni in senso stretto sono state consensuali e non ci sono stati grossi problemi, ma mentre la mia prima moglie ha accettato il fatto che io mi fossi rifatto una vita, non si può dire lo stesso riguardo la mia seconda moglie, non ha accettato il fatto che io mi fossi rifatto una vita e la situazione è degenerata, il rapporto con Luca ne ha molto risentito e ne risente tuttora.
-Hai un rapporto quotidiano con Marco e Luca? Oltre che con Sofia ovviamente.
-Con Luca sicuramente si, ci sentiamo tutti i giorni, con Marco era la stessa cosa ma negli ultimi anni ci si sente un po’ di meno, ma caratterialmente è sempre stato così, in caso di bisogno “Io ci sono”, Lui lo sa.
-Che rapporto hanno i tuoi figli con la tecnologia? E qual’ è il tuo approccio?
-Marco e Luca sono ormai “annegati” nella tecnologia, anzi, spesso e volentieri si trovano e giocano insieme con l’ x-box, per quanto riguarda Sofia, diciamo che siamo tutt’ altro che rigidi pur essendo molto presenti, usa smartphone e phablet anche meglio di noi e comunque uno di noi è sempre presente, anche riguardo la tv, non usiamo particolari precauzioni, non le riteniamo necessarie anche perché non passiamo il tempo davanti ad essa e comunque ripeto, uno di noi è sempre presente, sappiamo di altri “metodi” ma noi, a tale proposito, non siamo per imposizioni di regole particolarmente restrittive..
-Tre parti, che ricordi hai di questi momenti così particolari, quali emozioni?
-Marco credo sia stato il sogno di ogni genitore, o almeno di ogni padre, un paio d’ ore di travaglio ed eccolo, un buonissimo ricordo quindi, nel caso di Luca è stato un po’ più traumatico, travaglio più lungo e mia sofferenza maggiore, per Sofia si è trattato di un vero e proprio Parto, lungo (3 giorni di ospedale) e travagliato, fortunatamente è andato tutto bene ma ho potuto toccare con mano la sofferenza dell’ impotenza che solo un padre può conoscere, ovviamente nulla a che vedere con quello della madre sia chiaro ma con Sofia è stato veramente difficile.
-Un ricordo riferito a tuo padre? Quale esempio?
-Mio padre è stato una persona importante, sia come figura di riferimento che come esempio, a vent’ anni ho dovuto staccare io la spina per evadere da questa figura, se vogliamo, un po’ scomodo, mio padre era, per me, un uomo da non deludere, forse è stato ed è tutt’ ora un problema mio ma io lo ricordo come un padre irreprensibile, quasi perfetto da un certo punto di vista e probabilmente proprio per questo in qualche modo ingombrante.
-Sport e attività ludiche dei figli?
-Del calcio di Luca abbiamo già detto, mentre Sofia ha già “provato” molti sport, nuoto, danza hip-hop, basket, yoga, noi proponiamo ma senza insistere, per me lo sport è stato un elemento importante, io ho sempre motivato i miei figli ma senza aspettative asfissianti.
-Attività culturali?
-La musica è un elemento che accomuna Luca e Marco, nei miei confronti, diciamo che abbiamo gusti diversi, anche se mi fanno comunque ascoltare qualcosa, in particolare Luca che ha anche prodotto un paio di canzoni visibili su you tube.
-Esiste un “metodo Emilio”? O tre figli, tre metodi doversi?
-Esiste un metodo, non so se è stato quello giusto ma sicuramente c’ è, fondamentalmente mi baso sull’ equilibrio, e per assurdo sul ripetere gli stessi errori, nel senso che ho dato e darò a tutti la stessa libertà, le stesse possibilità, anche di sbagliare se necessario, ovviamente occorre una certa elasticità, ma di fondo sono un padre che si barcamena tra equilibrio e coerenza.
Che dire? Credo che la situazione sia estremamente complessa e proprio nelle battute finali Emilio abbia svelato il suo segreto, equilibrio, tanto equilibrio, non si spiegherebbe altrimenti come riesca a districare con successo una matassa degna di un romanzo dei nostri tempi, i miei complimenti a questo padre che non vive di certezze bensì di coerenza.