Matthew

Matthew

Quella di oggi spero sia la prima di una serie di interviste fatte via-posta ma soprattutto a papà stranieri, il primo è from London:

Lui si chiama Matthew Howorth, ha 40 anni e vive a Twickenham, Londra. Qualche anno fa ha sposato Bruna, italica bellezza, dal loro amore è nato Thomas Alberto che al momento ha 2 anni e mezzo, Matthew insegna storia ed educazione fisica in una scuola locale.

Una giornata tipo dal punto di vista del papà

La giornata tipica infrasettimanale inizia presto, Thomas Alberto si sveglia qualche volte durante la notte ma non devo far altro che coricarlo e Lui si riaddormenta subito, la sveglia vera avviene tra le 5:30 e le 6:30, poi viene nel nostro letto a bere il latte e dopo torna nella sua camera a giocare. Prima di andare a lavorare cerco sempre di trovare un po’ di tempo per giocare con lui, poi arriva il momento di andare, io gli spiego che devo andare a lavorare e lui capisce e accetta serenamente la situazione. Quando la sera rientro a casa Thomas ha appena cenato, verso le 18:00, giochiamo un po’ in attesa del bagnetto e spesso ci divertiamo a fare la lotta, dopo il bagnetto, che coinvolge tutta la famiglia, arriva il momento della nanna, verso le 19:30, ogni sera io leggo una storia diversa e a Thomas piace molto.

E nel fine settimana

Nel weekend Thomas ed io ci svegliamo comunque di buon ora, scendiamo al piano di sotto, guardiamo i risultati delle partite di calcio e giochiamo fino alle 8, dopodiché preparo la colazione per la famiglia. Solitamente porto Thomas a fare una passeggiata al parco o in giro col monopattino, oppure andiamo al supermercato con l’ autobus, una delle sue ossessioni, rientriamo per la pappa e poi a nanna. Al risveglio dal pisolino sta tra le braccia della mamma e gli serve un po’ di tempo per svegliarsi bene, un po’ di coccole in fondo ci vogliono. Poi di nuovo in giro o a trovare gli zii, qualunque cosa si faccia, tempo permettendo, lo portiamo comunque fuori perché adora stare all’aperto, giochiamo a fare gli “aeroplani” sfrecciandoci intorno con le braccia spiegate come fossero ali, a volte giochiamo a nascondino e a volte io faccio finta di essere un personaggio come l’ uomo-zombie e Thomas mi imita molto bene, eccezionale!

Nel vostro tempo libero svolgete altre attività? Thomas pratica, anche se forse è un po’ presto, qualche sport?

Al momento Thomas adora il suo monopattino, gli piace moltissimo correre e comincia a fare qualche progresso nel calcio, calcia bene di sinistro, anche se non pare interessato a giocarci per un tempo prolungato. Altra cosa che piace molto a Thomas sono i libri, ne va letteralmente matto, è stato amore a prima vista, dal momento in cui ne prese uno in mano quand’ era ancora piccolo, ora li adora, sia che glieli si legga noi che se li “legga” per conto suo.

Hai un tuo “metodo”?

Non so se sia un metodo ma è mia abitudine quella di cantare molto con mio figlio, come faceva mio padre con me. Lui e’ cosi spinto a copiare ed ha persino inventato una melodia tutta sua. Ci divertiamo tanto insieme, si fa tanta lotta, wrestling etc ma ci sono anche degli standard comportamentali che mi aspetto lui rispetti. Ci sono dei limiti, dei confini, e se lui li supera ci sono delle conseguenze. Capisco tuttavia che talvolta sia stanco, delle volte esagera per vedere fino a che punto può arrivare, delle volte fa il monello, insomma, di base, si canta molto, si gioca e si ride, e il risultato e’ che Thomas e’ un bambino molto felice.

Quali contrasti, se ve ne sono, con la moglie?

L’unico momento di contrasto a cui riesco a pensare e’ quando io dico “no” a Thomas e mia moglie invece gli fa avere/fare quello che vuole. Dobbiamo assicurarci di essere d’accordo sui limiti da imporgli o lui se ne può accorgere ed approfittarsene! A volte pero’ magari sono io che non mi rendo conto di quanto sia stanco perché è’ mia moglie che ha passato tutta la giornata con lui, a parte questo direi che non ci sono grandi divergenze.

Che rapporto ha tuo figlio con la tecnologia?

A Thomas piace usare l’iPhone e l’iPad e dimostra una notevole dimestichezza nel trovare i programmi e applicazioni che gli interessano. E’ un ottimo imitatore e quando siamo fuori e salta da e su un muretto imita il verso dell’esploratore del gioco “Temple Run”.

Un ricordo sulla gravidanza e uno sul parto

Quando Bruna era incinta, parlavamo sempre a Thomas nel pancione, io gli parlavo e cantavo ogni mattina e ogni sera, questo mi faceva sentire come se stessimo creando un legame con lui ancora prima della nascita. Il parto e’ stato bellissimo, traumatico ed emozionante! Ricorderò sempre il momento in cui finalmente è venuto al mondo, pensare che questo piccolo essere umano era il prodotto del nostro amore era incredibile, non mi vergogno di dire che sono scoppiato in lacrime. Ma tra la gioia e l’emozione ero anche preoccupato per mia moglie e lo stress ed il dolore che ha vissuto per cosi tanto tempo.

Prima di essere padre a tua volta sei stato un figlio, che ricordo hai di tuo padre?

Mio padre ha avuto e ha ancora oggi un’influenza importante nella mia vita, è sempre stato positivo, incoraggiante, sensibile e divertente, amava cantarmi canzoni, motivo per cui io lo faccio con Thomas, e per me era un eroe, era sempre calmo e gentile ma esigeva che un giovanotto si comportasse in un certo modo, il che era corretto anche dal mio punto di vista, posso dire di avere dei ricordi meravigliosi della mia vita passata con mio padre.

Cosa significa essere padre?

Essere padre e’ la cosa più incredibile che mi venga in mente, da una parte a volte è estenuante, emotivamente difficile e richiede molto tempo ed energie ma è al tempo stesso sempre gratificante, emozionante e mi rende l’uomo più fiero del mondo. Quando vedo mio figlio, lo vedo una parte di noi, di me e mia moglie, è una nostra creazione, non vorrei esagerare ma questo ci rende simili a Dio, abbiamo creato questo bambino ed e’ il prodotto del nostro amore. il mio bambino imparera’ da me, nel bene e nel male, per me è importante essere un buon esempio da seguire per lui. Essere padre significa anche imparare, in quanto tutti facciamo degli errori e per me e’ importante analizzare una situazione se penso di essere stato troppo duro o al contrario troppo indulgente. Ma essere padre significa soprattutto essere, insieme alla mamma, la persona piu’ important nella vita di quel bambino e rendere il suo viaggio fatto di scoperte e crescita il più emozionante, divertente, felice e pieno d’amore possibile.

Che dire? Prima di tutto un grazie a Bruna che ha collaborato e ha fatto da tramite e poi direi che mi sono emozionato durante la correzione e la stesura dell’ intervista, è stato bello scoprire qualche piccola differenza, ad esempio gli orari sono molto diversi dai nostri, ma anche poter toccare con mano la profondità di quei sentimenti che fondamentalmente non hanno bandiera e non hanno latitudine ma che si possono riassumere con 2 semplici parole: “Essere Padre”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.