Qualche sera fa io e Simona siamo usciti a cena con nostra figlia, non è una cosa facile, si sa come sono i bambini, si fa fatica a tenerli a tavola, poi corrono in giro, disturbano e finiscono con il non mangiare un bel niente, ma noi problemi di questo genere non ne abbiamo, non con Lei almeno. In effetti io e Simona siamo usciti per andare a mangiare un sushi in un posticino tanto carino quanto buono e intimo ma una volta giunti sul posto, ecco la sorpresa, chiuso per turno settimanale. Poco male, nel giro di pochi minuti abbiamo deciso “A Lei piacciono tanto i wurstel, perché non andiamo al Kapuziner?” “Ma si dai, usciamo a cena con la nostra bambina!”
La cena è scivolata via con molta tranquillità, quasi con entusiasmo, lo stesso che compariva negli occhi di nostra figlia ogni volta che si facevano i wurstel per cena e continuava a urlare: “Wurstelle, wurstelle, wurstelle!” Siamo stati molto bene, c’ era qualcosa nell’ aria, Lei era realmente presente, accanto a noi e non parlo di sensazione bensì di presenza vera! La mamma ha optato per i canederli mentre io sono andato dritto sul piatto forte, wurstel misti con patate fritte e salse, il tutto annaffiato da numerose birre.
È stata veramente una bella serata, ci voleva, anche perché ho la sensazione (neanche tanto vaga) che di qui a poco avremo ben poco tempo per noi, non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa.
Al nostro ritorno a casa Alma non aveva ancora preso sonno, ultimamente ha ricominciato ad avere qualche problemino in questo senso, mamma e papà si sono dovuti alternare per aiutarla nella ricerca del sonno perduto, il tutto fino alle 23 o giù di li, dopo un quarto d’ ora anche io e Simona eravamo fra le braccia di Morfeo, non prima però di aver ringraziato il nostro angelo per la bella serata, “Grazie Maia, grazie per la compagnia e spero tanto ti sia piaciuto tutto!”