Maia ad Anzano

Maia AnzanoDel profondo legame che mi lega ad Anzano ho già detto ma è anche giusto dire che tornare qui dopo la scomparsa di Maia non è stato affatto facile, un po’ perché è il classico posto per bambini, con molto verde, qualche animale e infinite storie da raccontare e un po’ perché non vederla più correre nel prato ci spezza il cuore, ma io e Simona abbiamo deciso di provarci, di venirci ancora, di godere dei ricordi “buoni” che qui scorrono come torrenti. Uno dei primi ricordi di Maia ad Anzano è quello della prima estate passata insieme, aveva 3 mesi e io mi divertivo a tenerla per le manine, Lei riusciva a malapena a sorreggersi sulle gambine ed io la prendevo in giro simulando una voce tipo “Senti chi parla” per dire frasi come: “Io ballo il surf” oppure “Houston, abbiamo un problema!”, Maia dall’ alto dei suoi pochi mesi si sbellicava dalle risate e noi con Lei. La foto qui sopra invece è dell’ estate 2011, eravamo andati ad un piccolo parco qui vicino ed io avevo approfittato per fare una foto che mi era parsa fin da subito bellissima, che ritraeva perfettamente la Sua personalità, giocosa ma sensibile, profonda e al tempo stesso decisa. Ricordo un episodio che mi aveva scioccato positivamente, una sera avevamo preso una torta e l’ avevamo mangiata tutti, ma la nonna, mia madre, ne aveva mangiata più di tutti e si era detta veramente soddisfatta, il giorno seguente Maia voleva entrare in bagno a giocare con l’ acqua del bidet sennonché il bagno era occupato dalla nonna, aspetta e dopo aver aspettato 5 minuti ecco il genio: “Nonna, esci che c’ è la torta!”, appena il tempo di uscire dal bagno e di chiedere lumi sulla torta ed ecco che Lei era già in posizione di comando al suo amato bidet! Ricordo d’ essere rimasto impressionato dalla cosa, a due anni e pochi mesi aveva già associato la torta alla nonna e che la nonna sarebbe uscita dal bagno più velocemente se ci fosse stata una torta e poco importava che non ci fosse nessuna torta. Ovviamente dovetti trattenermi dal farle i complimenti perché comunque fosse aveva detto una bugia, sulla quale sorvolai più che volentieri

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