Maia al parco

PicsArt_1411386377770Il commento alla foto di oggi inizia con un ringraziamento, “GRAZIE alle mie donne, mia madre e mia moglie, che qualche anno fa mi hanno regalato una macchiana fotografica vera”, si insomma una reflex, perché diciamo la verità, lo smartphone fa delle cose e una reflex delle altre, benvengano le foto fatte al volo e senza impegno (smart appunto), ma quando si fanno degli scatti con una macchina che costa come un iPhone ma senza telefonare, connettersi ad internet ecc. ecc. la differenza è tutta li da vedere e sono contento di avere fatto molte foto a Maia con quella macchina.

 

Quest’ immagine mi colpì subito, Maia aveva poco più di un anno eppure a volte aveva delle espressioni molto più mature rispetto alla sua età e questa è una di quelle.

Ricordo perfettamente dove è stata scattata, ai giardini di via Solari, mentre esplorava dei giochi per lei ancora nuovi, ma com’ era Maia al parco? Com ‘era nella vita di tutti i giorni, le piaceva esplorare, adorava gli alberi, e soprattutto correre, correre e ancora correre, le volte che mi capita di pensarla al presente non posso che immaginarla che corre in un prato.

Per il resto era curiosa ma non capricciosa per quanto riguarda i giochi, ricordo una volta in cui stava facendo il ponte e mise un piede in fallo e rischiò di cadere, la mamma con un acrobazia la prese letteralmente al volo, facendo trattenere il respiro alle mamme che stavano osservando la scena.

Alma è molto spericolata (leggi pazza scatenata), Maia era decisamente più tranquilla, anche se estremamente decisa e anche molto furba, ricordo un periodo in cui portavamo al parco le stoviglie e i piattini, lei apriva la sua borsa e tutti i bambini accorrevano per giocare con essi, alché lei prendeva e passava in rassegna tutti i giochi dei bimbi, disinteressandosi totalmente dei pentolini, mica scema la ragazza!

C’ erano dei giorni in cui però di andare al parco Maia di voglia ne aveva poca, glielo si leggeva in faccia, un po’ svogliata, ed ecco che quando le proponevo di tornare a casa, annuiva e saliva da sola sul passeggino, il perché non l’ ho mai scoperto, diciamo che quando non aveva voglia era dura fargliela venire.

Ora con Alma frequentiamo altri spazi, il parchetto dove andavamo con Maia è rimasto un tabu, ci sono tornato per carità, ma il solo pensiero mi provoca una fitta al cuore anche se il ricordo di lei felice fra uno scivolo e una corsa nel prato è indelebile nella mia mimoria.

 

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