Il brunch della domenica

brunchL’ atro giorno mi arriva questo messaggio da un amico: “Domenica vi va un brunch?” Li per li ho pensato si trattasse di uno scherzo, la persona in questione è un amico di vecchia data con il quale condividevo le colazioni della domenica (senza aver dormito ovviamente) una dozzina d’ anni fa. Sorvolando sul mio passato molto pulp (pure troppo!), devo ormai arrendermi ad una maturità che mai avrei creduto.

Brunch domenicale quindi

, impensabile con dei figli, o forse no. Diciamo che se esistono locali in cui non si accettano bambini dopo una certa ora (ne ho già parlato qui e non ci trovo nulla di male), molti altri si stanno attrezzando per ospitare gruppi di famiglie, anche numerose, che vogliono semplicemente mangiare una cosa insieme e fare due chiacchiere senza dover correre dietro ai propri marmocchi per tutto il tempo.

Per noi è stata la prima volta e direi essere stata un esperienza con luci e ombre ma andiamo ad analizzare i pro e i contro, il locale dove siamo stati è questo.

Pro:

– Il cibo è tutto a buffet, quindi uno è libero di alzarsi e prendere ciò che vuole, senza dover aspettare al tavolo come al classico ristorante.

– C’ è l’ animatrice, che inizialmente passa fra i tavoli armata di palloncini e che suscita molta curiosità nei più piccoli catalizzando così la loro attenzione.

– I tavoli sono coperti con tovaglie di carta usa e getta e ogni tavolo è dotato di pastelli a cera, cosicché i bimbi possano colorare direttamente sul tavolo invece che stare all’ interno del classico foglio.

– C’ è un area riservata ai bambini, attrezzata con album, pennarelli, giochi di vario genere e l’ animatrice che presenzia e intrattiene, i genitori possono stare comodamente seduti per i fatti propri o stare con i propri figli, magari a turno.

Contro:

– Il prezzo, 20 € per i grandi e 10 per i piccoli, acqua e caffè compresi, altre bevande escluse. Preciso che a Milano probabilmente non si tratta di una gran spesa, anzi(!), ma in linea di massima mi pare un po’ tanto, anche perché le due bambine presenti hanno consumato si e no quattro cose in croce e il cibo è comunque a buffet, bello, curato, abbondante ma pur sempre buffet.

– Di animatrici forse ne servirebbero due, i bambini sono di età molto varia (ovviamente) e mentre una intrattiene quelli più grandicelli nell’ area a loro riservata, l’ altra potrebbe girare frai tavoli per quelli più piccoli.

Conclusioni:
Esperienza positiva, da ripetere sicuramente, magari quando Alma sarà un po’ più grandicella e in grado di giocare realmente da sola, nonostante l’ animatrice infatti alla fine della fiera con Alma ci dovevamo stare noi, niente di male ben inteso, ma se devo stare con mia figlia, ci sto a casa mia e magari evito di spendere 50 €. Fermo restando che questo è un “problema” nostro che si attenuerà con la crescita.

A questo punto però mi sono incuriosito, voglio approfondire il discorso e testare altri locali, sia per brunch domenicali che per aperitivi o cena, se ne avete da consigliare… Grazie!

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