Freddo! Ma quale freddo?

winterGiorno più giorno meno dovremmo essere nel bel mezzo dell’ inverno, inverno=freddo, freddo=casa! E invece no, non smetterò mai di battermi contro questa cosa, se i bambini sono malati è bene che rimangano a casa, coccolati dalla mamma o da chi per essa secondo le istruzioni pediatriche, ma se i bambini sono in salute perché dovrebbero stare chiusi in casa prima, poi in asilo o a scuola e poi di nuovo a casa? Non esiste una ragione se non vecchie usanze del secolo scorso.

Scrivo questo articolo perché conosco madri (ma soprattutto nonne) che terrebbero, a volte tengono, i loro piccoli in casa da novembre ad aprile! Tralascerò volutamente ogni aspetto medico, invitando chiunque sia scettico a chiedere alla propria pediatra, mi limiterò a rimanere nell’ ovvio sottolineando che virus e batteri stanno decisamente meglio in un ambiente a 21/25° piuttosto che al freddo.

Ci tengo invece a raccontare due storie, due testimonianze “vere”, che ci raccontano come si vive nei mesi freddi in due paesi un po’ più a Nord dell’ Italia. La prima è di qualche giorno fa, Bruna, un’ amica sarda che ormai vive a Londra da qualche anno, in risposta ad un mio re-post di un articolo che spiega i la ti positivi dello stare all’ aperto, anche in inverno, Bruna, dicevo, ha confermato nel suo commento il fatto che a Londra sia una prassi assolutamente consigliata dai pediatri, “I bambini devono stare all’ aperto, sempre!”

La seconda testimonianza riguarda un mio “collega”, Stefano (Diario di un papà dopo il congedo parentale), che nel suo blog ci racconta come viene visto l’ inverno in Svezia dal punto di vista dello stare all’ aperto piuttosto che in casa nei mesi più freddi, oltre a raccontare dell’ asilo a -12°, ricordo d’ aver letto che sia usanza comune far dormire i piccoli, durante il giorno e opportunamente coperti, tranquillamente all’ aperto. Ok, il senso dello stare all’ aperto nei paesi nordici racchiude un particolare di non poco conto, sole e luce non sono in quantità paragonabile alla nostra e le vitamine (per dirne una), necessitano del sole per fissarsi, quindi si approfitta di ogni singolo raggio di sole, freddo o non freddo, ma è pur vero che da che mondo è mondo il freddo fortifica o quanto meno di certo non fa ammalare!

A questo aggiungerei che quest’ anno, come quello precedente si può parlare di tutto tranne che di un inverno particolarmente rigido, userei invece l’ espressione inverno temperato, precipitazioni ridotte all’ osso e giornate soleggiate sono l’ ideale per passare giornate o pomeriggi all’ aperto, ciononostante mi capita sovente di udire discorsi fra genitori (si lo so, sono una vecchia zabetta, ma che ci volete fare), del tenore: “Con questo freddo… speriamo passi presto… teniamo duro ancora qualche mese…” ecc ecc

Ma teniamo duro de ché? Freddo? se pomeriggi a 7° (sette gradi) sono “Il freddo”, significa che: o c’ è qualcosa che non va o che si è in ascensore ed a corto di argomenti. Fortunatamente abitando vicino ad un parco ho notato pochi ma irriducibili genitori che non mancano mai di portare i propri figli ai giochi e sul prato, ben coperti ovviamente ma certamente senza alcun timore di stagione. Noi fortunatamente non abbiamo neanche bisogno di insistere, ne fra di noi ne don la nonna, via dall’ asilo, a meno che non piova a dirotto, si passa per il parco e si propone ad Alma una sosta ai giochi, il più delle volte accetta di buon grado, altre magari vuole anadre a casa dalla mamma ma di certo non è nostra premura rinchiuderla in casa, freddo o non freddo!

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