Prima di tutto devo una giustificazione, qualcuno mi ha scritto chiedendomi come mai non avessi parlato della nuova gravidanza. Diciamo che inizialmente ho tenuto la cosa “segreta” per motivi puramente scaramantici, poi però ci ho preso gusto e per finire ho optato per la sorpresa, ho un debole per i fatti inattesi, se poi sono di questo tipo, anche di più!
Com’ è stata l’ attesa? Inizierei con il dire che stavolta non siamo passati neanche dal test, bensì ritardo=pagnotta in forno. Riguardo al sesso, quando sono arrivati i risultati non ci siamo sorpresi per niente, altra femmina, dico nessuna sorpresa perché in tempi non sospetti Maia ha fatto visita a mia madre in sogno in compagnia di una bambina piccola e presentandola come la sua nuova amica!
La gravidanza in se è andata via liscia, diciamo che la novità era il preparare Alma all’ arrivo della sorellina, abbiamo cercato di essere molto chiari, non abbiamo nascosto nulla, senza comunque esagerare. Il risultato finale, per ora, è la foto qui sopra (tanto sfocata quanto reale), Alma che da un bacino a Sole, un incontro che credo cambierà le loro vite per sempre.
Ovviamente sarebbe ipocrita nascondere le difficoltà, diciamo che Alma negli ultimi tempi ha avvertito un imminente cambiamento e hai voglia a spiegare e rispiegare, un nuovo arrivo è sempre un nuovo arrivo, eravamo “agitati” noi, figuriamoci Lei. Se a questo aggiungiamo l’ ingresso di Alma dei fatidici “terrible twos”, il quadro è completo, notti agitate, capricci per ogni minima cosa, ribellioni improvvise e pazienza messa a durissima prova. Diciamo che l’ arrivo di Sole probabilmente è stata una liberazione anche per Alma, per il momento c’ è tanto affetto, tanti bacini e tante attenzioni, ok è solo l’ inizio ma intanto è un inizio che ci piace molto.
Da qui in poi quindi inizia realmente un capitolo tutto nuovo, la gestione di due sorelle in particolare per me è una novità assoluta, io sono figlio unico, per me quello delle sorelle (o dei fratelli) è un mondo assolutamente sconosciuto, ragione in più per giustificare la mia crescente eccitazione. Per il momento sto attento a quello che dico e a quello che faccio con Alma, di sicuro evito frasi del tipo “Ormai sei grande” o evitando paragoni assolutamente privi di senso. Piuttosto ricordo amorevolmente ad Alma che anche lei poco tempo fa era così piccola, Lei mi guarda stranita e forse un po’ incredula ma credo e spero anche con fiducia.
Vorrei anche parlare di un “angolo buio” di questa nuovo capitolo, se non ne parlassi sarei semplicemente falso e poco credibile. Il lato oscuro è riassumibile in una domanda postami infinite volte negli ultimi mesi da persone che mi conoscono da poco e che non sanno del mio blog: “Aspetti una bambina? Ah che bello, è la prima?”
Domanda lecita, risposta terribilmente complicata. Novantanove volte su cento ho deglutito, distolto lo sguardo e ho inserito il pilota automatico: “Si è la seconda…” Cos’ altro avrei dovuto rispondere? Una volta non ce l’ ho fatta, mi è anche dispiaciuto per la persona in questione, un ragazzo tranquillo e simpatico:
-“È la prima?”
-“No è la terza”
-“E quanti anni anno le altre due?”
-“Una ha due anni e l’ altra… putroppo non c’ è più.”
Gelo, cambio d’ espressione e probabilmente una giornata rovinata. Ecco, questo è il fardello che dobbiamo portare io e Simona (oltre al peso della mancanza ovviamente), un commento, una domanda, del tutto leciti ovviamente, “Eh ma con il secondo è tutto più facile…”, e tu devi essere pronto in un battito di ciglia a rispondere come se fosse veramente la seconda, quando parli del primo parto devi pensare a quello di Alma, quando parli di quello di Maia lo fai come se fosse riferito ad una terza persona, non puoi dire che preferiresti evitare il parto indotto, perché l’ hai già provato e sai di cosa si tratta, perché magari hai appena finito di dire che Alma è nata in modo naturale esattamente il giorno della scadenza. Non è facile per noi, a volte sembra di camminare sulle uova, ma tutto questo è solo per non mettere a disagio chi ti sta di fronte, pura compassione da una parte e tanta dignità dallì altra.
Infine vorrei ringraziare l’ intero reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ ospedale San Paolo. Maia è nata in Mangiagalli, un esperienza (forse) ineccepibile dal punto di vista tecnico ma disastrosa dal punto di vista umano, l’ esatto contrario di come dovrebbe essere mi era stato detto: “Quando si hanno venticinque parti al giorno di media non c’ è spazio per la poesia…”, per la poesia forse no ma per l’ educazione si DEVE trovare lo spazio. Con Alma abbiamo voluto provare il San Paolo, ce ne hanno parlato bene e in più è anche vicino a casa, il che non guasta. Siamo stati benissimo, personale competente, giovane, affiatato e tanta umanità, si insomma, se ci siamo tornati non è stato sole per comodità! Con Sole è stata “semplicemente” una conferma. Non è mai bello fare dei confronti ma sia io che Simona siamo dell’ idea che dovessimo avere dieci figli, li faremmo nascere tutti al San Paolo, dove una mamma (e anche un papà), sono tratati prima di tutto con rispetto ed educazione, in un momento estremamente delicato, la sensibilità e la pazienza riscontrata non una ma due volte ci ha profondamente colpito ed è parte integrante del bellissimo ricordo della nascita di Sole. GRAZIE GRAZIE GRAZIE