L’ albero di Natale

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Da ormai più di un anno mi concedo un passatempo mattutino che occupa giusto il tempo trascorso in metropolitana per andare a lavorare, c’ è chi legge libri, chi gioca con il telefono, chi legge quotidiani di dubbia utilità e poi ci sono io con il mio passatempo quotidiano, per la serie “Ognuno cazzaggia come gli pare”.

In cosa consiste il mio passatempo? Semplice, prima di tutto vado su Biografieonline, guardo i personaggi nati il giorno stesso, dopodiché apro la mia fida applicazione aforismi d’ autore e vedo cosa trovo d’ interessante, a volte trovo qualcosa che cattura la mia attenzione al volo, altre devo cercare più in profondità, altre ancora non trovo nulla e amen. Una volta trovato l’ aforisma degno di nota lo pubblico sul mio profilo facebook, ripeto, un modo come un altro per ingannare il tempo durante il tragitto mattutino e anche un modo per rendere omaggio ai personaggi più disparati, di buona parte dei quali conosco (aimè!), molto poco.

Ieri era il compleanno di Jim Morrison e fra i molti aforismi quello che più mi ha colpito è stato:
“Sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere”

Ecco, ieri noi dopo due anni di assenza abbiamo cercato di sorridere, ieri abbiamo fatto l’ albero di Natale, l’ abbiamo fatto per Alma, perché ha il sacrosanto diritto di vivere quella che prima di tutto è la festa dei bambini (si festeggia la nascita di un bambino molto particolare se non ricordo male…),  l’ abbiamo fatto per Maia, l’ abbiamo fatto senza pensarci troppo perché il Natale per noi è una di quelle cose che tocca affrontarle senza fermarsi a pensare, non per questo leggero, anzi, probabilmente più impegnativo che per altri ma è giusto sia così, perché è ancora più triste non saper sorridere, appunto.

Semmai dispiace che qualcuno non comprenda a pieno la nostra difficoltà e si ostini a chiederci di passare le feste insieme, qualcuno di molto vicino fra l’ altro. La cosa difficile del Natale, inteso come festa è proprio il fatto che più si cerca di fare come se tutto sia normale e più si sottolinea una mancanza alla quale, per noi,  è molto difficile abituarsi durante tutto l’ anno, impossibile proprio durante il Natale.

Ma l’ impegno, la forza di compiere un passo dopo l’ altro passa anche da queste cose, quest’ anno quindi, mamma, papà, Alma, Maia e i mici (e chissà, forse anche qualcun’ altro…), possono finalmente dire: “Bentornato albero di Natale!”

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