Un aforisma di Reed Markham recita cosi:
“Essere un buon padre è come farsi la barba, non importa quanto bene l’ hai fatta oggi, dovrai rifarla anche domani.”
Forse è per questo che porto la barba da anni! Scherzi a parte, in giornate come queste vien voglia di fermarsi e ruflettere sull’ essere padre, non troppo mi raccomando, qualcuno potrebbe prendersi troppo sul serio e questo renderebbe tutto un po’ più complicato.
Essere padre per me significa molto, mi guardo intorno e per molti miei “colleghi” è una parte della vita, qualcosa che ha un suo spazio ben definito, spesso relegato nel week end, un programma da lanciare all’ occorrenza. Per me essere padre è una cosa a tutto-tondo, non perché tenga un diario, anzi, questo è il cassetto che apro all’ occorrenza, no, per me essere padre è inscindibile dalla mia vita, magari non c’ ho ancora capito molto ma di certo non sono quadrato da questo punto di vista.
Essere padre è un po’ come leggere un libro scritto da se stessi, a volte (spesso) si sbaglia, a volte non si capisce e occorre ritornare all’ inizio del capitolo, altre ancora non si ha voglia di leggere ma qualcuno lo fa per te, sussurrando o urlando a squarciagola.
Essere padre a volte è divertente, altre meno, ma si certo è interessante, a volte è umiliante a volte rende orgogliosi, a volte non si sa che pesci prendere e a volte la si imbrocca al primo colpo, a volte si è costretti a recitare una parte che non piace e altre si lascia correre perché tanto… coma fai fai tanto sbagli!
A volte si fa il giro lungo per tornare a casa e altre si corre per poter stare qualche minuto in più con le proprie figlie, a volte è facile e altre… “ma chi me l’ ha fatto fare?”
Il filmato qui sotto non è a caso (io non scrivo e non faccio mai niente a caso), direi che rende bene l’ idea, perché se è vero il “Chi me l’ ha fatto fare?” lo è molto di più il “Lo rifarei domani!”
Auguri a tutti i papà del mondo!