Siamo ormai passati dal divezzamento allo svezzamento, la differenza è molto semplice, nel divezzamento viene introdotta una pappa ma il grosso del nutrimento è ancora costituito dal latte materno, nello svezzamento è il contrario, il latte materno (o artificiale), continua ad esistere ma la pappa costituisce il grosso dell’ alimentazione e in questi giorni Alma ha cominciato a gustare delle ottime cene! La cucina è, almeno per noi, una cosa importante, una sorta di rito, è bello cucinare per le persone care, Simona è ovviamente la chef di casa, io mi arrangio e all’ occorrenza posso anche sperimentare. Purtroppo quando Maia se n’ è andata abbiamo potuto toccare con mano, in maniera estremamente pratica la differenza tra cucinare per due e cucinare per tre e si è trattato di un riscontro tanto brutto quanto imprevisto, si perché noi, a ragione o a torto non so dire, abbiamo deciso di seguire quanto più fedelmente i consigli della pediatra, il che significa cucinare spesso e volentieri piatti espressamente per i più piccoli. Per quanto riguarda Alma, si prepara il brodo, introducendo di volta in volta le varie verdure, carote, zucchine, lattuga, patata (anche se ad Alma ha creato stitichezza), poi si passa la verdura e per finire si prepara la pappa vera e propria unendo brodo, purea di verdura, omogeneizzato, farina, un goccio d’ olio e il gioco è fatto, e dico gioco non a caso perché l’ operazione pappa viene gestita in tutto e per tutto come un gioco e anche le operazioni di imboccamento sono spesso e volentieri semiserie. Per quanto riguarda la cena, stessi ingredienti ma con omogeneizzato in meno e formaggio in più, ad ormai un mese dalla prima pappa non solo Alma non ha mai rifiutato un pasto ma ormai ha capito gli orari e se, ad esempio, verso le 12 non vede movimento in cucina comincia a brontolare, tanto che, per tranquillizzarla, le mostro e le racconto quello che sto facendo, lei sembra gradire e io mi diverto. Anche la cena in senso stretto va via liscia, il ritmo è sempre sostenuto e fortunatamente non abbiamo bisogno di ricorrere a particolari pantomime, non si fa pregare per mangiare e non c’ è neanche bisogno di cambiarla dopo mangiato, nel senso che riesce anche a non sporcarsi oltremodo, cosa che non guasta assolutamente.