La parte sbagliata (forse) dei social

Ecco, uno si pone tente domande, riguardo la privacy, riguardo le foto dei bambini, “Sarà giusto mettere a disposizione dei miei “amici” le foto di mia figlia?” Dubbi da cui scaturiscono spesso delle discussioni, chi favorevole (io sono fra questi) e chi assolutamente contrario. Poi ci sono i discorsi legati alla discriminazione di genere, si dice (e io sono d’ accordo), che i pregiudizi sessisti vengono inculcati fin da picoli e che è giunto il momento di andare oltre i vecchi stereotipi maschio/femmina, insomma, basta cliché  tipo: bambino-uguale-calcio e bambina-uguale-bambole. Buon’ ultima abbiamo la tanto depauperata libertà d’ espressione e d’ opinione, secondo cui ci sono cose che si possono dire e altre che invece è meglio tenere per se, ci sono cose che si possono mostrare e altre che forse varcano la soglia del buon gusto, un tempo sarebbe bastato un briciolo di buon senso, oggi si usano termini come “politicamente corretto”. E poi una mattina uno si alza, fa le sue cose, esce di casa per andare a lavorare, in metro da un occhiata a facebook per ingannare l’ attesa e vede foto come queste:

 

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Per completezza d’ informazione le immagini sono tratte dalla pagina facebook di www.architecturendesign.net un sito molto carino e ben fatto, con tante idee simpatiche in fatto di oggettistica, design, fotografia e tante altre cose. Fin qui tutto bene (o male, a seconda di come la si veda), non fosse che mi scappa l’ occhio sui “like” e sulle condivisioni, 342.350 Like (trecentoquarantamilaepassa) e oltre 22.000 condivisioni. Ammetto di essere rimasto scioccato, nella pagina social citata queste foto sono quelle che piacciono di più, le altre (molto belle) seguono con numeri a quattro o cinque cifre al massimo. Leggendo i commenti rinsavisco un attimo perché fra qualche “cool”, “so nice”, eccetera, vi sono montagne di commenti negativi.

Dopo averci pensato un attimo, decido di inviare a facebook una segnalazione (il modulo per le segnalazioni è quanto di più vago si possa trovare in circolazione a mio parere), ma ottengo una semplice risposta in cui mi si informa che le foto in questione “Non violano in alcun modo gli standard della comunità”.

Quindi ricapitolando, tutti gli sforzi per far capire ai nostri figli che non è vero che se si nasce femmine si deve puntare ad essere veline e se invece sei nato maschio devi puntare ad essere calciatore, li accartocciamo e li buttiamo nel cestino e tanti cari saluti. D’ altro canto le piccole casalinghe disperate vanno cresciute sin dalla tenera età, che in tempi di crisi è meglio portarsi avanti con il lavoro!

No vabè dai, scherzi a parte, va bene tutto ma qui mi sembra si stia un po’ esagerando, e anche si trattasse di una provocazione direi no grazie! Anche perché di gente che prende sul serio queste cose ce ne sono parecchie. Non voglio fare il bigotto ma quando è troppo è troppo, i bambini (e le bambine) dovrebbero giocare, stare sereni, non essere conciati come pupazzi, per quello c’ è tutta l’ adolescenza e per qualcuno anche oltre.

Per concludere, una chicca, le foto in questione hanno come titolo: “Little Divas Stroll Fashionably with Gucci Handbags” ma ecco che il nostro genio non ha potuto fare a meno di segnalarci che: “It’s a Louis Vuitton bag tho“.

Grazie della segnalazione caro!

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