Qualche giorno fa è successo qualcosa che mi ha portato ad una riflessione molto profonda, un fatto assolutamente normale, di quelli che capitano in ogni casa molto spesso fra ottobre e aprile, in particolar modo se tua figlia va al nido, Alma s’ è ammalata, niente di che, semplicemente dopo l’ asilo ho notato essere particolarmente coccolona, un po’ troppo tranquilla per i suoi gusti poi svogliata a cena ed in fine con qualche linea di febbre alle 21:00, qualche goccia di tachipirina e poi a letto, altra dose di farmaco a metà notte, al mattino visita dalla pediatra (della mutua), ha voluto vederla e ci ha subito tranquillizzati al termine di una comunque scrupolosa visita, qualche giorno a casa per precauzione, tachipirina all’ occorrenza e basta, la sera stessa stava già meglio, appetito, voglia di giocare, tutto come al solito, tutto passato, tutto normale. Purtroppo ho, abbiamo, scoperto un sentimento con il quale sapevamo doverci confrontare, la Paura. Tempo fa ho incontrato una vecchia amica divenuta mamma da qualche mese, ricordo avermi fatto un effetto particolare, le sue attenzioni sfioravano il paranoico, “Non ti avvicinare troppo, sai i germi”, “Sta solo con noi, niente tate, niente nido, sai, le malattie”, “Usciamo il meno possibile, sai è in giro che ci si ammala”, e via di questo passo, beninteso che ogni uno i figli li cresce come meglio crede, ma ricordo d’ aver pensato “Io cosa dovrei fare? Come posso essere così pazzo dal volere un’ atra figlia dopo aver vissuto il dramma di perderne una?” La risposta l’ ho avuta in parte l’ altra sera, dovrò, dovremo imparare a convivere con questo sentimento, ma sappiamo, perché lo abbiamo scoperto, che non sarà una convivenza facile. Mi piacerebbe molto ridurre la cosa ad un semplice “se ti scotti con l’ acqua calda poi hai paura anche dell’ acqua fredda”, un detto popolare che contiene anche una grande verità ma la realtà è che sia io che mia moglie abbiamo passato una gran brutta notte, piena di incubi e paure perché noi, purtroppo, sappiamo cosa può succedere e allora capisco quando amici o semplici conoscenti mi dicono “Siete stati coraggiosi…”. Io non so dire se e quanto coraggio scorra nelle mie vene, ma ho imparato che la vita è fatta anche di paura, parafrasando un famoso film (uno dei miei preferiti), direi che un genitore deve farsi amica la paura, diversamente questa sarà la peggiore delle nemiche e se la paura ha il sopravvento, non credo sia una cosa buona. Il nostro incontro con la Paura è stato breve, siamo consci del fatto che ben altre prove ci aspettano ma sappiamo che prima o poi sarebbe dovuto succedere, come sappiamo di dover convivere con questa paura per il resto della nostra vita, come ogni altro genitore peraltro, perché forse, è una mia ipotesi, proprio tale convivenza potrà farci sentire più normali.