La notizia è di ieri ma solo all’ apparenza, perché notizie come quella del padre cinese che accompagna tutti i giorni a scuola il figlio disabile (Qui la notizia), sono senza tempo e devono far riflettere su cosa significa “fare sacrifici”, una frase molto abusata di questi tempi. Noi tutti ci riempiamo la bocca con questa parola, “sacrifici” e come in un contenitore ci buttiamo dentro qualsiasi cosa, lavoro prima di tutto, “faccio dei sacrifici per poter garantire a mio figlio un futuro…”, è una frase che ho sentito e sento ancora fino alla nausea, peggio, è una frase che mi ha accompagnato per metà della mia vita, di questo ringrazio mio padre ma oggi se mi guardo attorno vedo questi “sacrifici” galleggiano in non poca ipocrisia, mi chiedo cos’ abbiano a che fare coi sacrifici il Suv, lo smartphone nuovo, l’ abbonamento a sky, montagne di vestiti e scarpe, la tv nuova, il parquet, la casa in montagna e via in una lista di “bisogni” senza fine e sempre nell’ ottica del futuro migliore(?), sia chiaro, a parte il suv, per tutto il resto ci sono passato io per primo e proprio per questo ho scoperto che fare qualcosa per i nostri figli è un po’ diverso da comprare qualcosa, quest’ uomo, Yu Xukang fa qualcosa di grande per suo figlio e sono assolutamente certo che non veda la cosa come un sacrificio, ci metto la mano sul fuoco, vede la cosa come “La cosa giusta da fare”, punto. Forse è il caso di fare un passo indietro, qualche hanno fa ho viaggiato nel Sichuan, la regione da cui proviene questa storia, una regione dove ci sono forti cquilibri fra le realtà rurali e urbane, le prime crescono ad una velocità per noi inimmaginabile e con tutti i servizi a portata di mano mentre in campagna la situazione è un po’ più anacronistica, un mondo per noi ormai lontano un secolo se non di più, ma ecco che proprio in condizioni simili acquista valore il sacrificio di questo padre, uno sforzo quotidiano, reale, tangibile. Sono troppo vecchio per le ideologie, la Società ha le sue brave responsabilità in merito e non voglio certo fare paternali di sorta, mi ha semplicemente colpito il “sacrificio” di questo padre e per tanti genitori che sono costretti a dover scegliere fra un lavoro e lo stare coi propri figli, soprattutto di questi tempi, ve ne sono molti che hanno perso di vita il limite fra l’ utile ed il supefluo, Yu Xukang è per me un esempio, probabilmente non c’ è bisogno di andare fino in cina per trovarne di buoni, ma certamente rappresenta in pieno il grado di sacrificio fin dove può arrivare un padre, grazie sig. Yu per averci ricordato una volta di più il senso di certe parole.
Quest’ uomo merita un grandissimo rispetto per quello che fa, mi auguro che lo stato aiuti questa famiglia.
Secondo me una cosa che questa vicenda puo’ insegnare e’ che un grande uomo non si vede da quello che ha materialmente, ma da come affronta la vita. ” Signori si nasce e io lo nacqui” e’ una frase ironica ma che questo piccolo grande uomo rappresenta in tutto e per tutto ed io auguro a lui e a suo figlio in grande futuro
Saluti
Simone