Ci sono cose che mi hanno sempre affascinato, una di queste sono i detti, i modi di dire (non i luoghi comuni!), che sono spesso intraducibili o che proprio nella traduzione racchiudono il senso del discorso e allora ecco che l’ italiano “prova a metterti nei miei panni” in inglese diventa “try wolking in my shoes”, che letteralmente sarebbe “prova a camminare con le mie scarpe” e Alma pare aver preso la cosa molto sul serio.
La cosa, oltre che farmi sorridere, mi ha anche portato ad una riflessione, spesso e volentieri noi obblighiamo i nostri figli a “camminare con le nostre scarpe”, esigiamo che bambini alle prese con la cosa più bella, la scoperta quotidiana del mondo che li circonda, camminino con scarpe di parecchi numeri più grandi, dando per scontate tante, troppe cose, cose da adulti poi, non cose da bambini.
Che poi, siamo proprio sicuri di essere dalla parte della ragione? Non sarebbe il caso, di tanto in tanto, di toglierci le nostre ingombranti e pesanti scarpe e provare a camminare noi con le scarpe dei più piccoli? Provare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, mica semplice, eppure spesso imponiamo la nostra visione a loro senza curarci troppo delle difficoltà.
A tutti i bambini piace mettere le scarpe dei propri genitori o degli adulti in generale, il motivo mi è ignoto, probabilmente la voglia di imitarci, ma allora perchè non fare anche noi lo stesso con loro? Imitiamo anche noi i nostri figli, torniamo a calzare (virtualmente) le scarpe più piccole e magari scopriremo che è importante camminare con le scarpe del numero giusto.
Amore mio…ricordo che anche Maia amava particolarmente le tue ciabatte e i miei stivali..che buffi questi nanetti ♥♥♥♥
Alma sei fortissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!smac smac smac