I segnali che ieri sarebbe stata una domenica un po’ così sono arrivati molto presto, solo che a volte si vuol essere ottimisti a tutti i costi e non si vuole credere alla realtà, ma procediamo con ordine, domenica mattina, sento una vocina inconfondibile, apro mezzo occhio, “saranno le 8 e qualcosa” penso, ieri sera Alma non è neanche andata a letto presto, controllo l’ ora, 7:10! Mi giro e vedo la nana che passa tranquilla e sorridente, “bel risveglio” dirà qualcuno, qualcuno che non ha figli probabilmente, Alma s’ è addormentata verso le 22, se alle 7 è già sveglia, semplicemente non ha dormito abbastanza e il fatto che si aggiri per casa tranquilla e sorridente non significa nulla, trattasi una tranquillità effimera e destinata a diventare “rogna” nell’ arco di un paio d’ ore. Le previsioni meteo parlavano chiaro, pioggia era prevista e pioggia è stata, celo grigio, folate di vento e noi ci siamo fatti trovare impreparati, forse abbiamo sottovalutato la cosa, probabilmente pensavamo di cavarcela con la cascina vicino casa, sta di fatto che alle 9:00 eravamo fuori di casa sotto l’ ombrello a chiederci: “Che facciamo?” “Potremmo andare a trovare questi nostri amici che non vediamo mai fuori Milano, hanno aperto un bar e il pezzo forte sono le colazioni e i brunch domenicali”, ecco una delle ragioni per cui ho sposato Simona, ha sempre l’ idea giusta nel momento giusto! Fuori Milano significa una mezz’ oretta, giusto il tempo di un riposino per Alma in più il locale di questi amici è in una zona pedonale quindi perfetto, pisolo in macchina per Alma, brunch ricco da amici che non vediamo da una vita, passeggiata in centro del paese, poi rientro a casa, pranzo, pisolo e poi si vedrà… Che bella cosa la fantasia! La realtà: Alma il pisolino l’ ha fatto ma una volta giunti a destinazione abbiamo scoperto che il locale dei nostri amici era chiuso la domenica (da giugno a settembre), nel frattempo la pioggia andava e veniva che era un piacere, il centro storico di Magenta non era esattamente un luna park (negozi e bar, non propio il massimo per due genitori non proprio avvezzi allo struscio e una marmocchia molto propensa ad afferrare qualsiasi cosa a portata di mano), in oltre la pioggia ha (ovviamente) reso tutto bagnato, la cosa non dev’ essere parsa vera ad Alma che ha pensato bene di sedersi (lasciarsi cadere sarebbe più corretto), in una pozzanghera, insommma, noi la buona volontà ce l’ abbiamo messa ma alle 11 eravamo già di ritorno, con il piccolo particolare che Alma il suo pisolo l’ aveva già fatto e quindi adesso urlava manco la stessero scuoiando con la mamma che cercava di tranquillizzarla in tutti i modi. Una volta a casa, un rapido pasto e poi via di pisolino, (essendosi svegliata così presto, non può non crollare), infatti alle 14 e rotti, mosso da pietà, sono uscito con la piccola iena nel passeggino, doppio giro della casa (almeno non pioveva), e angioletto fra le braccia di morfeo. Al risveglio le cose sembrano andare per il verso giusto, quando si sveglia riposata Alma sembra un altra bambina, rilassata, giocosa e solare, la giornata pare migliorare. anche metereologicamente parlando, proviamo ad andare al parchetto, così così, i giochi sembrano annoiarla, anche l’ altalena viene presto abbandonata, lo scivolo è impaticabile, proviamo ad accompagnarla nella camminata ma non c’ è verso, si ferma, rifiuta la mano e raccoglie tutto quello che sta per terra, legnetti, sassi, mozziconi e chi più ne ha più ne metta, “proviamo a fare un giro con il passeggino”, pessima idea, dopo qualche minuto comincia a contorcersi perchè vuole scendere, non prima di essersi tola le scarpe ovviamente, “torniamo verso il parco e facciamo una pausa ciuccia che magari la rilassa un po’”, 2′ e 15″, dopodiché eccola alla ricerca di legni, tappi o cartacce da mettere in bocca, il tutto al grido di “è mio!” (allora sa parlare la piccola streghetta!). “Ok, è tempo di andare a casa, capriccio, una volta a casa Simona si butta a capofitto per preparare la cena mentre io cerco di tenere a bada quella specie di hooligan con pannolino che è mia figlia. “é pronto in tavola!”, poche cucchiaiate e ancora con la tiritera, via le calze, piede sopra il seggiolone, incastramento e conseguente piagnisteo corredato da boccone di traverso, un sorso d’ acqua e poi via buttare biberon in giro, fine della cena e ritorniamo a giocare, ammesso che ostinarsi a salire sulla poltrona cercando poi di scendere da sotto il bracciolo sia considerato un gioco, a questo punto la pazienza è già finita da un pezzo e manca ancora il pezzo forte, la nanna, le previsioni sono pessime e in fatti alle 10, dopo un ora di tentativi andati a vuoto, Simona getta la spugna: “La porto fuori a fare un giro”, che poi è la frase che decreta il KO tecnico del sistema nervoso (di entrambi). Mezz’ ora dopo sento la porta aprirsi e con mio grande stupore vodo che Alma è ancora sveglia e rognante, almeno Simona si è rilassata un po’ (più o meno), e io ho rimesso in ordine la cucina (più o meno), comunque per farla breve il piccolo angelo ha trovato la pace verso le 11 suonate. Sarà stata la giornata un po’ così, saranno stati i denti che da un po’ le stanno dando il tormento, sarà stata anche colpa nostra che ci siamo fatti tovare impreparati e senza un piano b, sta di fatto che avete appena letto “Una tranquilla e delirante domenica in casa Ticozzi!”