I consigli… (non richiesti)

cattivo

Diciamocelo, il mestiere del genitore è molto complicato, spesso si ha la sensazione che come si fa si fa, alla fine si sbaglia comunque, il dubbio è sempre dietro l’ angolo in compagnia di molte frustrazioni. Che dire poi di quando all’ asilo ci si sente dire: “È bravissima, molto ordinata e a tavola chiede senpre il bis di verdura…” e fra me e me penso: “Non parlano di mia figlia, non ci credo, non è possibile, si sbagliano, sono due mesi che provo a farle mangiare una qualsiasi verdura, senza alcun risultato, sono anni che le chiedo di mettere in ordine i suoi giochi, senza risultato alcuno… ecco, DEVONO sbagliarsi!”

Col tempo però, ho scoperto che questi dubbi non sono proprio per tutti, esistono infatti genitori che non solo non hanno alcun problema (apparentemente), ma che addirittura ti spiegano come, quando e cosa fare per crescere (bene) i propri figli. Sono soggetti trasversali, spesso femminili (ma molti maschi stanno recuperando posizioni), possono far parte della famiglia, sono fra le amicizie o semplicemente intervenire ogni qual volta lo ritengano opportuno.

Sono, tanto per dirne una, quei soggetti che dopo che tua figlia ha ciucciato per mezz’ ora come un’ idrovora e sparato un rutto dipo Fantozzi, ma per qualche ragione (semplice stanchezza?), si mettono a piangere, arrivano fresche fresche e sentenziano: “Eh ma questa bambina ha fame!” o le l’ immancabile: “Eh sono le coliche.”

E tu sei li che ti fermi e pensi: “Che brutta persona sono, che genitore incapace, quanto devo imparare ancora, ma quanto sono fortunato ad aver incontrato te che vuoi condividere con me umile genitore la tua conoscenza, potrò mai ringraziarti abbastanza di concedere di abbeverarmi alla fonte del tuo insegnamento?

Respiro profondo e poi: “Ha appena mangiato, le coliche esistono solo nei primi quaranta giorni, sono abbastanza rare e per lo più serali, grazie!”

Secondo la mia personale esperienza, posso affermare di aver trovato un equazione molto interessante se non addirittura singolare, il numero dei consigli di un genitore è inversamente proporzionale al numero dei figli e del tempo trascorso con essi, che tradotto significa: meno figli si hanno, meno tompo si trascorre con essi, più consigli si distribuiscono.

Questa riflessione mi è stata suggerita da una cara amica: “Dopo la prima figlia non ti nascondo che dispensavo consigli a destra e a manca, poi è arrivato il secondo e… ho smesso di dare anche il minimo consiglio perché ho cominciato a non capirci più niente neanch’ io”

La questione è abbastanza semplice, o almeno io l’ ho interpretata così, quando si ha un figlio si è convinti che ad ogni azione corrisponda una reazione, ad un certo punto ci si “tara” sulle varie esigenze, quelle dei genitori e quelle dei bambini e si procede, ma va da se che le esigenze sono diverse da famiglia a famiglia, da genitore a genitore e da bambino a bambino. Senza contare che ogni bambino, già da neonato, ha il proprio carattere.

Le variabili sono molte e non è detto che un “metodo” funzioni per tutti i bambini, in una stessa famiglia, figuriamoci in famiglie completamente diverse. Ma fin quando uno non ha la riprova (con il secondo) non può sapere che i bambini hanno gusti e abitudini diverse fra loro e in un certo senso si sente autorizzata a elargire consigli di varia natura.

E la variabile “tempo”? Presto detto, senza offesa (ognuno ha le proprie possibilità e ci mancherebbe), ma stare con un bambino h24 è un po’ diverso che uscire di casa al mattino alle 8 per andare in ufficio e ripresentarsi a casa o andarlo a riprendere al nido nel pomeriggio, la differenza sta proprio nel fatto che solo con la presenza ci si può rendere conto di certe dinamiche, solo con la presenza si possono toccare con mano le difficoltà. Un esempio classico, il genitore A è a casa con il bambino per un anno, il genitore B è rientrato al lavoro dopo tre mesi, tutti e due i bambini tendono a piangere se non tenuti in braccio, che ci crediate o meno, sarà il genitore B a dirvi come risolvere il problema. Il motivo? Semplice, ci penserà qualcun altro, una nonna, una tata, il nido…

Ricordo ancora la frase:

-Ah no guarda, io sono stata inflessibile, ai nonni l’ ho detto fin da subito, non in braccio, altrimenti si abitua!

-Ai nonni?

-Eh si, io sono ritornata a lavorare dopo tre mesi, sai com’ è… però voglio che i nonni facciano tutto secondo le mie direttive…

-?????

Nella mia pur breve carriera mi sono imbattuto in vari soggetti, eccone un estratto:

  • La tuttologa, lei (perché è sempre una Lei, non se ne vogliano a male le amiche), sa tutto di tutto, salute, divertimento, sport, cucina, tecnologia, meccanica quantistica… Lei sa come si fa! Wonder woman
  • Il bastian-contrario, bisogna farsene una ragione, confrontarsi con questo soggetto, uomo o donna che sia è veramente difficile, qualunque cosa tu dica o faccia, Lui/Lei sgrana gli occhi e  commenta: “Non l’ ho mai sentito / io faccio il contrario…” Irritante
  • La zecca, elemento molto temibile, se hai un problema, qualsiasi problema, le hai provate tutte, ma proprio tutte, stai sicuro che questo/a se ne uscirà in breve con un “Ma hai provato a…” Senza speranza
  • Il mammo, onnipresente, maniacale ai limiti della paranoia, deve avere tutto sotto controllo, “Hai portato i pannolini? Il biberon? Hai controllato le previsioni del tempo? No perché sai, non si troppo previdenti…” Furio (in Biano rosso e Verdone)
  • La mamma cerbiatto, questa vale solo per i papà, in pratica qualunque cosa tu dica o faccia, Lei ti guarda dall’ altissimo in bassissimo e commenta un laconico: “Ma papà…” Che stt’ intende: “Che cavolo stai dicendo/facendo/pensando di dire/fare? Poverino, ci provi ma…” Mary Poppins
  • L’ Italiano medio, che che se ne dica tutt’ altro che estinto, telecomando in una mano, sigaretta nell’ altra, dieta a base di calcio, spaghetti e lavoro (tanto lavoro, perché l’ importante è star fuori di casa!) e un consiglio sempre pronto in tasca, spesso ruminato da tv o per sentito dire. Forza Italia!
  • Il single, non ha figli, spesso neanche una relazione degna di questo nome ma questo non è assolutamente un problema, ha idee (ovviamente) chiarissime su come crescere i figli, generalmente dopo i pannolini ti dice come affrontare l’ adolescenza e il mondo del lavoro… Dilettante
  • La fatalista: generalmente donna, riconduce tutto o alla religione o alla natura “Si vede che è il volere del signore…” o “Hai provato con il rimedio naturale, sai a volte l’ amore fa miracoli…” Fanatica
  • La nonna, due piccioni con una fava, c’ è la nonna vera e propria che “Ai miei temi si faceva così” e la trentenne che è più anziana di mia nonna in cariola, i consigli sono identici l’ unica differenza è che una ha trent’ anni più dell’ altra! Conservatrice
  • L’ ottimista, in privato urla ed è esaurita come qualunque altra mamma ma in pubblico esibisce una calma da premio oscar (premio non a caso in quanto cinematografico e cioè di finzione), Lei non ha alcun problema ed è anzi ben contenta di illuminarti la giornata con preziosi consigli. Falsa

In conclusione, un po’ per ridere e un po’ no, care mamme, cari papà, cari tutti, prima di dispensare consigli, semplicemente, pensateci un po’ su, contate fino a…. mille? Ecco, se poi proprio proprio non riuscite a trattenervi allora chiedetevi: “Ma questo consiglio può andar bene anche per qualcun altro o solo per me? Siamo sicuri che il mio “metodo” sia così infallibile da consigliarlo ad altri? E chi ne parla è uno che è curioso e sempre pronto a valutare e imparare cose nuove, giusto oggi pomeriggio ho chiesto ad una maestra di asilo un consiglio sulla posizione ideale per far fare la pipì ad Alma quando siamo in giro, ecco, diciamo che magari se uno ha proprio bisogno, un consiglio lo chiede… grazie!

 

 

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