Qualche tempo fa un amico mi aveva parlato di quella che fin da subito mi era parsa una bella idea e soprattutto un’ esperienza da provare. “Fuori le mamme”, ossia un fine settimana intero per soli padri in compagnia dei propri figli. Va da se che la prima cosa che viene in mente mettendo insieme le parole padri, figli e fine settimana non può che essere… un bel CAMPEGGIO!
Piccolo passo indietro, il mio primo campeggio risale alla fine degli anni ’80 e ricordo bene che non mi piacque molto o forse ero semplicemente impreparato, col tempo però mi sono organizzato e pur non essendo mai diventato un campeggiatore provetto ho fatto qualche passo in avanti, mi sono comprato una tenda, un materasso gonfiabile e tutta una serie di attrezzi e ammennicoli vari, fino a fare un paio di vacanze in tenda e anche se ormai si parla di più di quindici anni fa devo dire che conservo sempre un bel ricordo della cosa. Questo è solo uno dei motivi per cui ho voluto coinvolgere Alma in questa piccola grande avventura.
Un altro motivo era la curiosità di vedere come avrebbe reagito in una situazione per molti versi totalmente nuova, l’ assenza della Mamma prima di tutto. Quando le ho proposto di andare in campeggio sono stato molto chiaro: “Guarda che la mamma non ci sarà, rimarrà a casa!” Alma ha accettato subito con entusiasmo la cosa e anche nei giorni precedenti non ha mai avuto ripensamenti anzi, col passare dei giorni l’ eccitazione cresceva unitamente alla curiosità.
Ma veniamo alla spiegazione, cos’ è un “Fuori le mamme”? Semplice, un gruppo di papà decide di organizzare un fine settimana in un campeggio che sia più o meno comodo a tutti, perché il campeggio? Perché i bambini adorano il campeggio, si divertono, stanno all’ aria aperta, socializzano e i papà possono fare qualcosa condividendola coi propri figli. Dopodiché ci si organizza, chi porta da mangiare, chi porta da bere, chi porta l’ esperienza, chi la simpatia e il gioco è fatto! Le mamme possono godersi un week-end di sacrosanto relax (si insomma più o meno…). Il punto è che non serve un organizzazione particolarmente elaborata, basta volerlo e spargere la voce fra i propri amici/colleghi padri e trovare il momento ed il luogo più o meno adatto a tutti, io sono stato invitato e ringrazio chi mi ha dato la possibilità di trascorrere un fine settimana decisamente diverso dal solito oltre che a stretto contatto con mia figlia. Un grazie anche ai vari padri presenti e i miei complimenti a tutti i bambini presenti, tutti affiatati e pronti a condividere spazi ed esperienze.
Il campeggio scelto era su Trebbia, relativamente vicino a Milano, io e Alma avevamo una tenda così come altri due padri mentre altre tre coppie hanno diviso due camper. Qualcuno è arrivato già il venerdì sera, altri sono arrivati il sabato, noi fra questi. I bambini avevano un’ età dai, credo, tre agli otto anni, in tutto quattro femmine e tre maschi. Fin da subito l’ atmosfera è stata assolutamente informale e i bambini hanno socializzato subito. Tempo di montare la tenda, con il prezioso aiuto di Alma e poi siamo andati al fiume. Il trebbia in questo periodo dell’ anno è molto tranquillo, almeno dove eravamo noi, la giornata è trascorsa serenamente, i bambini giocavano e si divertivano e Alma continuava ad entrare e uscire dall’ acqua.
Nel tardo pomeriggio è arrivato il momento delle decisioni in merito alla cena, abbiamo optato per una grigliata, semplice e soprattutto ci avrebbe permesso di stare in campeggio e lasciare ai piccoli tutta la libertà del caso. La truppa di giovani è stata anche coinvolta per recuperare legna per il barbecue dopodiché, oltre al parco giochi, è stato il momento del “Magic Bus”, ovvero tutti i bimbi a bordo di un camper con destinazione… Francia prima e Spagna poi! Ottima scelta ragazzi!
Dopo un’ oretta è giunto il momento della cena per i più piccoli e dell’ aperitivo per i papà, rigorosamente a base di pane, salame e birra. I bambini hanno mangiato, chi più chi meno, dopodiché sono tornati tutti al parco giochi, ottimo in quanto recintato e a portata di sguardo, così da permettere ai papà di gustarsi una cena a base di salamelle, costine e bistecche di brontosauro rigorosamente comprate in zona, ottime!
Complice la luce presente fino a tardi la gioventù ha continuato a giocare fino a tardi, praticamente fino a quando c’ è stata luce e verso le 22 è arrivato il momento del gelato, due papà sono partiti in spedizione con la truppa cammellata alla volta del bar. Io non ero della partita, sono rimasto a riordinare ma sapevo che Alma si sarebbe arrangiata egregiamente. Vedendola rientrare in testa al gruppo mi ha fatto capire di aver ben riposto le mie speranze.
Il proseguo della serata è stato molto tranquillo, i padri si alternavano un po’ coi propri figli e un po’ fra di loro e i bambini che piano piano si spegnevano fra le braccia di morfeo. Ad un certo punto ho accompagnato Alma in tenda e li mi ha confessato per un attimo che le mancava un po’ la mamma, giusto il tempo di tranquillizzarla, farle due coccole e il sonno ha avuto la meglio. I papà poi hanno continuato, qualche chiacchiera, qualche birra e poi tutti a nanna.
La domenica è iniziata con una ricca colazione a base di biscotti e succhi di frutta per poi proseguire, con molta calma, con lo smantellamento del campo base e il disbrigo della parte burocratica della cosa, leggasi pagamento del campeggio e ritiro dei documenti. Abbiamo poi spostato le auto nel parcheggio vicino al Trebbia e ci siamo goduti la mattinata ancora fra bagni e giochi vari.
A pranzo ci siamo arrangiati con frutta, formaggio e mezzo salame avanzato la sera prima, il clima era una volta di più molto rilassato. Terminato il frugale pranzo ci siamo concessi un ultimo bagno e dopo esserci asciugati al sole hanno avuto inizio le operazioni di rientro, non prima di un bel gelato al bar. Saluti, baci e abbracci e poi via verso casa, inutile dire che Alma si è addormentata già mentre uscivo dal parcheggio per poi svegliarsi sotto casa due ore dopo!
Tutto bene quindi? Si, tutto bene a parte il fatto che il materasso gonfiabile ci ha tradito e alle quattro del mattino mi sono ritrovato praticamente a dormire a terra, quindi mi sono dovuto armare si pazienza e pompare un po’ di aria nel materasso, così da arrivare almeno al mattino. Purtroppo però la situazione era decisamente compromessa, una valvola o una cucitura avevano ceduto in maniera impercettibile e dopo poco mi sono ritrovato ad affrontare posizioni tutt’ altro che comode. A parte questo inconveniente però direi che è andato tutto molto bene, Alma ha passato un bel fine settimana. sono contento che abbia fatto un’ esperienza simile, ha socializzato con altri bambini con estrema facilità e abbiamo avuto modo di condividere sia tempo che attività. Per quanto riguarda i padri devo dire di essere stato molto bene, la compagnia era molto rilassata ma molto presente, in tutto e per tutto.
Anche Alma mi ha detto di essersi divertita e sono molto contento per questo. È stata veramente una bella esperienza, sicuramente da ripetere e che consiglio a tutti i padri che vogliono passare un po’ di tempo con i propri figli e perché no mettersi alla prova!