41 anni per la precisione, “sembra ieri…” direbbe qualcuno, ma non è il mio caso, perché per me ieri non è, perché tra “ieri” e “oggi” io ho messo qualcosa, a volte giusta, a volte sbagliata, ogni tanto intelligente, ogni tanto stupida, spesso e volentieri semplicemente qualcosa meglio nota come vita. No, non mi sembra ieri che, tanto per dirne una, festeggiavo il mio ventesimo compleanno con alcuni amici al pub del momento, non mi sembra ieri il mio trentesimo compleanno festeggiato con una bella tavolata di amici, non mi sembra ieri per il semplice motivo che non mi piacciono le frasi fatte e non solo non mi sembra ieri ma,  a volte, mi sembra siano passate ere geologiche, un po’ per come sono cambiato io e un po’ per come sono cambiate le cose. Lavori, amicizie, relazioni, divertimenti e passioni si sono avvicendati, anche troppo per i miei gusti e non so dire quanto bramavo un’ esistenza tranquilla, lineare e sicura ma con il tempo ho scoperto, anche con amarezza, che la Vita aveva già scelto per me e quindi tanto valeva adattarsi. I miei compleanni sono sempre stati abbastanza riflessivi, un po’ perché il 31 agosto è uno di quei giorni particolari,  gli amici sono ancora in vacanza e se sono tornati spesso non sono ancora mentalmente recettivi per una festa, e un po’ perché, probabilmente, io stesso sono una persona riflessiva. Le riflessioni di quest’ anno sono principalmente legate a questo blog e al senso che ha per me, la mia seconda paternità, così ricca di contenuti e di significati, i ricordi scolpiti nel mio cuore di un angelo che mi ha accompagnato per un ahimè breve periodo, la voglia di condividere e ascoltare a mia volta altre esperienze,  il coraggio, talvolta, di mostrare il fianco, di togliere quella maschera che bene o male tutti noi, chi più chi meno, ci mettiamo nella vita di tutti i giorni. Qualche tempo fa ho letto da qualche parte che fare bene il genitore consiste nello sbagliare nel migliore dei modi possibili, ecco, credo sia un buon punto di partenza.