Sabato è ufficialmente ri-sbocciato un amore, quello fra me ed il marsupio. Con Maia l’ avevo usato molto, con Alma invece niente, non so neanch’ io il perché ma spesso me ne dimenticavo, lo guardavo e dicevo fra me e me: “Domani usciamo con il marsupio…” e poi domani, rimaneva domani appunto. Sabato invece a Milano (e non solo), c’ era una giornata degna di nota, cielo limpido, temperatura quasi estiva, in pratica un occasione irripetibile per una bella passeggiata ma stavolta il marsupio è uscito dalla sua scatola, mi ha guardato e mi ha detto: “Domani è diventato oggi, andiamo!”, che poi Milano è relativamente piccola, qualche fermata di metro e siamo andati dall’ altra parte del centro, o della cerchia dei navigli per chi conosce la città, per poi tornare a casa a piedi attraversando il centro, il tutto in un pomeriggio. Il marsupio mi consente un’ agilità altrimenti impossibile con il passeggino, in centro o comunque in quelle viette del centro che mi piace percorrere, le meno trafficate ovviamente, hanno spesso marciapiedi stretti, pavè insidioso ed in particolar modo il sabato, parecchi turisti al pascolo, il passeggino va bene per… passeggiare (appunto), ma già se si deve prendere un mezzo pubblico, non dico sia impossibile per carità ma la funzionalità del marsupio è fuori discussione. Per quanto riguarda Alma, credo proprio abbia gradito, è sempre stata tranquilla, ogni tanto si girava a controllare il suo papà, si guardava attorno e ad un certo punto s’ è anche addormentata. Tutto bene quindi? Diciamo che il marsupio va bene se ti piace camminare, per andare al parco è certamente meglio il passeggino, il marsupio, come già detto, da molta agilità, sempre che questa sia necessaria, ma non consente nessuna pausa e a lungo andare la schiena può risentirne, in caso di “incidenti di percorso” (cacca), possono sorgere dei problemi e in caso di pisolino volante si è costretti a posizioni non del tutto naturali ma tutto sommato basta un po’ di pratica ed il gioco è fatto, la città si apre a vari itinerari e viverla diventa più semplice, “Marsupio, per il papà che cammina… sempre!”